La conservazione dei campioni: linee guida principali.

Una conservazione non idonea del campione può portare a numerosi problemi, fra cui, ovviamente, spicca l’impossibilità di effettuare l’analisi.

In questo caso, il laboratorio dovrà emettere una non conformità e informarti che il campione in questione è da ripetere.

Una bella scocciatura…come se non avessi altro di meglio da fare che dover richiamare una paziente e trovare il tempo di farla tornare in studio per ripetere nuovamente il prelievo!

Per evitare situazioni di questo tipo possiamo fare anche noi un pò di prevenzione :)!

Vediamo quali sono le linee guida principali per una buona conservazione dei tuoi campioni.

Per quanto riguarda i campioni di biochimica, l’ideale sarebbe poter centrifugare i campioni ematici.

La centrifugazione infatti aumenta la stabilizzazione del campione.

In caso non fosse possibile centrifugare il campione, ci sono comunque delle accortezze che ci possono aiutare ad aumentarne la stabilità fino all’arrivo in laboratorio.

Vediamone alcune:

  • Non lasciare il campione a temperatura ambiente per molte ore: non aspettare la fine dell’orario dell’ambulatorio per mettere tutti i campioni in frigorifero

Lasciare il campione in tali condizione potrebbe causare una lisi e quindi l’impossibilità di analizzarlo.

  • Non schiaffare il campione immediatamente in frigorifero: aspetta almeno 5 minuti così da permettere al campione di stabilizzarsi, oppure se ti è più comodo, attendi che la tua paziente sia uscita dall’ ambulatorio.

Lo sbalzo di temperatura (da temperatura corporea di 37°C a quella del frigorifero di 4-8°C) potrebbe causare uno shock termico che ovviamente influisce sulla qualità del campione stesso.

Sarebbe inoltre ideale poter tenere i campioni in verticale in uno stativo.

MI RACCOMANDO: nelle provette con anticoagulante, come per esempio quelle con EDTA, attenzione a miscelare la provetta delicatamente e a non shakerarla!

Soprattutto per la biochimica, ricorda di spedire le analisi al laboratorio quanto prima: con il passare del tempo, infatti, alcuni analiti potrebbero degradarsi.

Lo stesso ovviamente vale per i tamponi vaginali: tienili in frigorifero e inviali al tuo laboratorio quanto prima.

Per Pap test e biopsie, il discorso della conservazione è meno rilevante: possono essere tenuti tranquillamente a temperatura ambiente e hanno un durata molto più lunga.

L’ideale sarebbe che il tuo laboratorio ti desse la possibilità di spedire anche solo un’analisi al fine di evitare che il tempo possa causare una degradazione, seppur minima, del campione.

Alcune analisi, poi, sono proprio particolari.

In questi casi specifici io preferisco dire al medico di mandare la paziente ad un punto prelievi esterno, proprio per evitare di avere problematiche legate alla degradazione del campione.

Ti do un consiglio…

Chiedi al tuo consulente di laboratorio di avere accesso al VADEMECUM di LABORATORIO. Contiene tutte le informazioni su che tipo di materiale ti serve per effettuare un prelievo e come conservarlo.

L’ideale sarebbe avere accesso al vademecum online, in modo da consultarlo in tempo reale: anche alle 20:00 quando, durante l’ultima visita, la tua paziente richiede un’analisi particolare per la quale non sai in quel momento che tipo di materiale utilizzare e come conservarlo.

Avere queste informazioni in quel preciso momento è molto importante.

Evita così un possibile errore nella scelta del supporto o nella conservazione del campione che può sfociare nel rischio di dover far tornare la paziente e ripetere il prelievo.

Facebooklinkedinmail

Lascia un commento

Iscriviti subito al servizio Gratuito

"Lab Best Practice"

e riceverai un BONUS in REGALO, inoltre:

Compila il modulo per iscriverti subito!