Nuove linee guida Gisci 2017: gruppo italiano screening cervicocarcinoma.

Le linee guida Gisci, Gruppo Italiano per lo Screening del Cervicocarcinoma, prevedono dal 2017 l’eliminazione del Pap test su vetrino (come test primario per lo screening stesso) e la sostituzione dello stesso con il test per l’HPV.

Ed io non posso che essere FELICE e pienamente d’accordo!

Vediamo insieme le indicazioni presenti nelle linee guida.

Il protocollo di screening prevede che, se viene effettuato un test per HPV e questo risulta negativo, la paziente può tranquillamente tornare ad effettuare quel tipo di test una volta passati 5 anni.

Questo ovviamente non vuol dire che la paziente non si debba più far viva in quei 5 anni eh…potrà fare il controllo per l’HPV dopo 5 anni, ma la ginecologia non si occupa solo di quello :)!

Se il test HPV invece risulta positivo, in seconda battuta, dovrà effettuare il Pap test.

Quindi è solo questo punto che viene inserita la citologia…

Da qui, se la citologia è negativa, la paziente andrà rivista in follow-up a 12 mesi, in seguito ai quali verranno rivisti sia l’HPV che la citologia.

In questo caso, se l’HPV sarà positivo, la paziente dovrà andare direttamente in colposcopia; se invece è negativo la paziente potrà rientrare tranquillamente nello screening a 5 anni.

Tornando all’inizio invece, se in prima battuta sia l’HPV che la citologia sono positivi, la paziente dovrà andare in colposcopia subito (lo stesso anche se il Pap test è inadeguato).

Se in colposcopia poi verrà evidenziato un CIN 2 o superiore ovviamente la paziente andrà in trattamento; se invece dalla colposcopia risulta un CIN 1 o inferiore la paziente tornerà al follow-up a 12 mesi.

Uno schema molto esaustivo di questo processo è presente a pag. 16 del documento che trovi sul sito del GISCI e che ti riporto a questo link per comodità.

Il nuovo piano nazionale di prevenzione prevede un adeguamento da parte delle Regioni entro la fine del 2018.

Quindi a partire dal 1 Gennaio 2019 tutte le donne sopra i 30 anni verranno chiamate per eseguire un HPV TEST DNA di prevenzione e non più un Pap Test.

Per le donne sotto i 30 anni si è al momento deciso di proseguire con lo screening classico utilizzando il prelievo citologico con Pap test ed il test HPV DNA in seconda battuta in caso la citologia fosse dubbia o positiva.

Non so quale sarà la velocità di recepimento da parte delle varie ASL e sinceramente temo che i tempi saranno un pò più lunghi del previsto.

Mi auguro però che in studio privato si inizi a lavorare da subito in questo senso, comprendendo l’importanza e la responsabilità di dover migliorare uno screening che purtroppo ad oggi ha ancora molti buchi.

Se nel tuo studio utilizzi già i test per l’HPV, ti faccio i miei complimenti più sinceri, davvero.

Le metodiche utilizzate per l’analisi dell’HPV posso essere più o meno efficaci ed è importante affidarsi ad una metodica sicura, soprattutto considerando le tempistiche di follow up suggerite.

Se vuoi verificare che il laboratorio al quale ti affidi stia utilizzando una metodica HR, ossia una metodica validata, pui trovarne l’elenco sul sito del GISCI, cliccando qui.

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